Dai diamanti non nasce niente...dal letame nascono i fior. Quando l'inaspettato ti sorprende...
Quando sono partita mi aspettavo di passare tre mesi immersa tra mille lezioni senza nemmeno un attimo di respiro. O meglio era ciò che mi auspicavo di fare. Tutti questi mesi alla ricerca di qualcosa che non arrivava, la volontà di imparare e mettersi alla prova e l'ottusità di chi ti vede giovane e non vuole perdere tempo a insegnarti. Purtroppo il primo mese è andato diversamente ed ho avuto pochissime lezioni gettandomi abbastanza nello sconforto. Ho passato tanti giorni a chiedermi perchè deve sempre finire così, crearsi mille aspettative e poi per noncuranza e disinteresse doverne sempre pagare le conseguenze. Investire soldi, energie e sogni e ritrovarsi sempre con nulla in mano. Ma il fatto che il progetto sia stato gestito in modo approssimativo mi aperto un'altra grande prospettiva: quella del bar culturale economicamente sostenibile. L'anno scorso avevo partecipato ad un corso sulla microimprenditorialità nella speranza di poter un giorno avere un luogo tutto mio, un piccolo covo per anime alla ricerca di qualcosa di migliore, interessate ed interessanti, volenterose di imparare e condividere. Quando viaggi questa ricerca di qualcosa di diverso, di nuovo, c'è sempre. Mentre quando sei a casa in qualche maniera la parte più avventurosa, curiosa e dimanica di sè scompare o quantomeno si assopisce. Spesso quando sono a Udine mi sento in gabbia perchè sento l'esigenza di vivere mille avventure, conoscere persone e confrontarmi ma esiste una forza stabilizzante che mi trattiene sempre.
La volontà c'è ma a mancare è il poterlo fare. Tante persone mi dicono di sentire lo stesso e quindi ho sempre coltivato questo sogno, aiutare noi anime erranti a trovare altrettanto entusiasmo nella nostra città. Ci sono mille iniziative certamente, ma spesso manca l'opportunità di socializzare e sono le relazioni che si creano a fare la differenza. E poi ho scoperto questo luogo stupendo basato sulla condivisione. Il bar del tempo. Ho chiesto di poter collaborare e sono stata catapultata in un universo di artisti, di musicisti, viaggiatori e persone che vogliono condividere la propria passione in maniera disinteressata. Chiunque abbia qualcosa da dire o da fare può collaborare. Per una volta non si cerca l'eccellenza della prestazione, ma la qualità dei legam che si creano partecipando ad un laboratorio, ad un club linguistico o ad un concerto. Le barriere che ci frenano cadono perchè siamo tutti nello stesso luogo per esprimerci e imparare. Mi occupo di gestire la pagina facebook in inglese e sto creando alcuni eventi legati al viaggio. Una biblioteca vivente, una pecha kucha per travelers e una serata italiana.Piccole cose ma che per me hanno un gran valore perchè penso possano aiutare le persone a sentirsi meglio. E vedere che qualcuno ha realizzato il mio sogno mi fa sperare per il futuro...
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